Sono Elisabetta Pennacchioni, content creator e attivista ed ogni giorno provo a raccontare e sensibilizzare – dentro e fuori la rete – su diversi temi che ci riguardano tutti tra cui l’ambiente e il clima.
Oggi vorrei parlarvi di un tema molto importante ovvero dello smaltimento dei rifiuti elettronici (RAEE): ad oggi infatti in Italia ancora non esiste una norma che garantisca il ritiro gratuito senza obbligo d’acquisto – noto anche come “uno contro zero” – dei grandi elettrodomestici.
Oggi infatti i consumatori possono consegnare gratuitamente i piccoli elettrodomestici (con dimensioni inferiori a 25 cm) nei negozi con superficie di vendita superiore ai 400 m², senza l’obbligo di acquistarne uno nuovo. Tuttavia, questa possibilità non è prevista per i grandi elettrodomestici. (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forni, ecc.), che possono essere ritirati solo in caso di acquisto di un nuovo prodotto equivalente.
Questo sistema rappresenta un ostacolo significativo al corretto smaltimento di elettrodomestici ingombranti, con il rischio che molti di essi finiscano in discariche abusive o abbandonati in strada, contribuendo all’inquinamento ambientale e allo spreco di risorse.
Ed è per questo che chiediamo a Governo e Parlamento che si mettano al lavoro su una nuova normativa che permetta l’estensione della regola “uno contro zero” anche ai grandi elettrodomestici, affinché possano essere consegnati ai negozi senza obbligo di acquisto, favorendo così il corretto smaltimento e il riciclo dei materiali. Allo stesso tempo chiediamo che si dia quindi seguito ad una campagna di sensibilizzazione e informazione per i cittadini, affinché tutti conoscano le possibilità di smaltimento sicuro e legale degli elettrodomestici obsoleti.
E’ la stessa normativa europea – REGOLAMENTO (UE) 2024/1252 – che chiede a tutti gli Stati membri della UE a muoversi in questo senso:
“La maggior parte delle materie prime critiche è costituita da metalli, che in linea di principio possono essere riciclati all’infinito, anche se, talvolta, con un deterioramento della qualità. Ciò rappresenta un’opportunità per passare a un’economia realmente circolare nel contesto della transizione verde, aumentando nel contempo la disponibilità di materie prime critiche e contribuendo in tal modo a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento […]) È dunque necessaria un’azione tempestiva che affronti i diversi fattori che ostacolano il concretizzarsi delle potenzialità offerte dalla circolarità.”
L’introduzione di questa misura rappresenterebbe un passo avanti fondamentale per l’economia circolare, la tutela dell’ambiente e la lotta all’inquinamento.